RADIOESTESIA
Radioestesia (o radiestesia) = facoltà di captare anche a distanza radiazioni di oggetti o esseri viventi,
che si manifesta con oscillazioni di un pendolino sostenuto tramite un filo dal ricercatore.
Composto, dal lat. radium = raggio e dal gr. aisthesis = estesia-estetica.
RADIO = 1) indica relazione con energia raggiante e radiazioni di varia natura;
2) fa riferimento alle onde elettromagnetiche e alle loro applicazioni.
ESTETICA = teoria filosofica della conoscenza sensibile (anche sensazione, sensibilità).
tratto da “lo Zingarelli” - vocabolario della lingua italiana.
Pertanto si può definire radiestesista la persona capace di percepire per mezzo di un pendolo le radiazioni emesse, anche a distanza, da cose o persone.
Va subito detto che il pendolo viene utilizzato esclusivamente per ricerche (anche di valutazione o di applicazioni), ma non è assolutamente una “cura”.
Il principio dinamico dei fenomeni radiestetici non è ancora “scientificamente” spiegato; le ipotesi di riferimento principali sono due: una fisica e l’altra parapsichica.
L’ipotesi fisica ammette che i movimenti del pendolo o della bacchetta nella mano dello sperimentatore sono causati dall’influenza diretta delle radiazioni emesse da qualunque cosa (animata o inanimata) nell’universo.
L’ipotesi parapsichica ritiene che l’unico riferimento sia l’operatore, un sensitivo capace di stabilire un rapporto mentale con l’oggetto della ricerca.
Ritengo più consona l’interazione delle due teorie sopra esposte: l’operatore deve essere una persona particolarmente sensibile ed allenata a percepire le radiazioni emesse dall’oggetto della ricerca, utilizzando il pendolo quale mezzo per sfruttare al meglio le proprie capacità.
Ogni fenomeno si manifesta con una particolare lunghezza d’onda: il radiestesista può determinarla e sintonizzarsi attraverso il pendolo, proprio come si sintonizza una radiolina con un’emittente tramite l’antenna (l’oggetto è l’emittente, l’operatore la radiolina e l’antenna il pendolo).