Il concetto di olismo deriva per riferimenti tradizionali da un testo scritto nel 1926 dal filosofo sudafricano Jan Smut dal titolo: Holism and Evolution.

A seguito di questa pubblicazione ebbero inizio nuovi movimenti culturali sensibili alla filosofia olistica. Tra questi le discipline del benessere e bionaturali, di cui la pranopratica fa parte.

L’operatore che utilizza le discipline bio-naturali si interessa della natura nel senso più completo del termine, migliora continuamente le sue conoscenze professionali ed inserisce la propria attività in una prospettiva di evoluzione personale.

Il pranopratico:

  • valuta la persona nella sua globalità, in tutte le sue espressioni e nel suo rapporto con l’ambiente;
  • stimola la vitalità dell’individuo;
  • stabilisce con la persona una profonda empatia e la rende partecipe del percorso di cambiamento.

L’operatore è il catalizzatore del cambiamento della persona attraverso un’azione sulle risorse individuali, al fine di ritrovare il proprio equilibrio naturale. (Vis medicatrix naturae!)

Il pranopratico deve essere autenticamente motivato nel suo lavoro e profondamente disponibile all’incontro con la realtà individuale e ambientale della persona, in modo da poter cogliere tutti gli stimoli per dare avvio ad un processo di armonizzazione globale; ma soprattutto deve essere appositamente formato in specifiche scuole, in una prospettiva di formazione permanente: è infatti necessaria una preparazione di base sulla quale innescare gradualmente la specializzazione, la preparazione operativa, l’aggiornamento periodico

Elena Pagliuca per A.MI. University

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