I SOGNI NON DORMONO MAI – di Angelo Musso

PRIMA PARTE
Sono passati più di cento anni dalla pubblicazione del lavoro di Sigmund Freud sull’Interpretazione dei sogni, nel quale indicava la via maestra per la conoscenza dei misteri dell’inconscio personale. Il suo contemporaneo, Carl Gustav Jung, estendeva il potere dei sogni verso la possibilità di conoscere anche gli aspetti misteriosi dell’inconscio collettivo dell’umanità, e individuava il misterioso linguaggio dei sogni di tipo simbolico e per archetipi.

Ancora oggi, nonostante l’attuale era delle diagnosi for brain imaging, nessuno è ancora in grado di pronunciarsi in modo preciso sulla natura del sogno e dei suoi misteri. Quello che sappiamo è che il sogno è la traccia mentale più o meno cosciente di un’intensa attività bioelettrica del funzionamento del cervello durante il sonno.

Si deve a Michel Jouvet neurofisiologo francese la definizione più seria sull’utilità dei sogni: Il sogno avrebbe come funzione principale quella di rigenerare l’identità propria della persona che sogna. Spetta, però, al francese Stephen LaBerge, scienziato all’Università di Stanford e fondatore del Lucidity Institute, la scoperta dei cosiddetti “sogni lucidi”. Il sogno lucido: «è uno stato di coscienza modificato e naturale del cervello durante le fasi del sonno-sogno, dove il sognatore è consapevole di sognare e di essere in un sogno».

Nasce, così, la Psicoterapia per Immagini Oniriche che agisce con effetti sorprendenti, ma che necessita dell’aiuto di uno specialista.

Nello stato di funzionamento del sogno lucido diventa possibile attivare la volontà consapevole di lavorare con le immagini oniriche, quindi:

Scegliere un sogno utile e necessario al vostro benessere
Pilotare il sogno con volontà e modificarlo a necessità dell’obiettivo da raggiungere.
Serve, comunque, un percorso di formazione con uno specialista che qui vi sintetizziamo:
Scegliete un sogno da fare sotto forma di quesito e di domanda e, rilassandovi con la respirazione lenta, costante e profonda pensate ma, soprattutto, addestratevi con più tentativi, a immaginare ciò che volete….

Per esempio, voglio conoscere una nuova persona che possa entrare nella mia vita… Desidero sognare gli indici borsistici di una determinata azienda quotata in borsa…Voglio tranquillizzare le mie ansie e produrre più sicurezza e costanza nell’uso della mia volontà personale… Si producono così dei significativi effetti:

il quesito posto prima dell’addormentamento si ritrova in maniera statisticamente significativa nei sogni della notte;
quando il sogno, nel suo scenario, propone una soluzione, il sognatore riesce generalmente a risolvere il problema al risveglio;
se il soggetto non ha fatto sogni che contenessero il quesito posto prima di addormentarsi, la possibilità che ha di risolverlo quando si sveglia sono molto meno elevate di quando esso è stato ripreso dal sogno.
Questa ricerca, proprio come diverse altre vertenti sui meccanismi cognitivi dei sogni, è fondamentale per il tentativo di costruire una teoria del sogno preliminare all’interpretazione.

Processi cognitivi specifici agiscono intensamente nella produzione del sogno. Uno di questi è la riorganizzazione di elementi in nuove combinazioni, dando luogo a quello che bisognerebbe giustamente chiamare uno scenario, successivamente riprodotto in immagini e parole. Gli effetti del sogno sono riscontrabili anche durante la veglia: sono addirittura misurabili e hanno dato origine a ricerche specifiche e a sperimentazioni.

Ecco le tecniche per indurre la possibilità di pilotare i sogni e alle volte attivare un sogno lucido, provenienti dalle tradizioni più diverse.

Il sogno lucido è l’esperienza della dimensione del sogno con la possibilità di compiere atti, trasformare scene e situazioni, interagire con personaggi del passato, del presente e, forse, persino del futuro. Inutile sottolineare la grande importanza che uno scenario del genere potrebbe avere in ambito psicologico-relazionale.

Non è facile entrare in un proprio sogno mantenendo vigilanza e controllo e perfino modificarlo a nostro piacimento. Però tutto ciò è autenticamente possibile e sono molte le persone “addestrate” che ci riescono regolarmente.

Molti sogni lucidi accadono nelle ultime ore di sonno. Se normalmente dormi otto ore, avrai probabilmente sei periodi REM di cui l’ultima metà ha luogo nell’ultimo quarto della notte. La probabilità di avere un sogno lucido nelle ultime due ore di sonno è più del doppio della probabilità di averlo nelle precedenti sei ore.

Se volete provare a “orientare” un sogno lucido, dovreste organizzare almeno una mattina a settimana in cui potete rimanere a letto un po’ più a lungo del solito.

Negli articoli che seguiranno proveremo a suggerire delle tecniche semplici ma ugualmente utili e soddisfacenti per pilotare e suggestionare i vostri sogni, per migliorare le vostre capacità cognitive e comportamentali nell’ambito del gestire al meglio lo stress della vita quotidiana. Provate a sperimentarle per scoprire quale è più efficace per voi.
(1 – Continua)

A cura del dottor Angelo Musso, docente dell’A.MI. University, è psicologo e psicoterapeuta a Torino. Incaricato di Psicodiagnostica e Psicoterapia presso la S.S. di Psicologia e Psicopatologia dello Sviluppo dell’ASLCN1.

 

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