SECONDA PARTE

Le proprietà delle onde elettromagnetiche sono definite dalla loro frequenza (numero di oscillazioni compiute in un secondo dai campi elettrico e magnetico), cioé dalla loro lunghezza d’onda. La luce del Sole contiene tutte le frequenze che il nostro occhio può vedere, più le componenti infrarosse e ultraviolette, ma a noi appare bianca. Quando ci si limita alla regione della luce visibile, tra 380 e 760 nm, la proprietà che più evidentemente varia con la lunghezza d’onda è quella che, al nostro occhio, appare come colore.
Sebbene il numero dei colori sia infinito, perchè possiamo pensare di suddividere l’intervallo di lunghezze d’onda tra 380 e 760 nm in intervallini sempre più piccoli, la sensazione visiva per l’occhio si può ridurre a sei famiglie di colori principali, i colori dell’iride: rosso, arancione, giallo, verde, blu e violetto (Newton parlò di sette colori, perchè tra l’azzurro e il violetto credette di distinguere anche l’indaco; come settimo colore possiamo considerare il bianco, che è la somma di tutti gli altri).
I colori che possiedono una tinta sono detti cromatici; sono acromatici il bianco (miscela di tutte le tinte), il nero (che corrisponde all’assenza di luce) e il grigio (miscela di bianco e di nero).
La colorazione di un corpo o di una sostanza dipende dalla sua struttura molecolare che assorbe determinate frequenze e ne riflette altre; la parte non assorbita, quella che la sostanza riflette, la percepiamo come colore.

Elena Pagliuca per A.MI. University

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